sabato 8 ottobre 2011

E innocente il gioco.
Quasi pulsa.
Batte nelle vene.
E affonda come un sasso nello stagno.
E sei l'onda.
Tu lo respiri.
E non vuoi.
Spogliami.
Spogliami la carne.
E il cuore.
E poi sfondalo.
Dolcemente.
Spogliami e vestimi di luna.
Quando ti penso tremo.
Tremare è il gioco più innocente.
E cerchi un rifugio.
Quando una donna si sente una stella.
L'incastro dei brividi nella mente.
Come se fosse cielo.
E tremarti addosso.
Non per riscaldarmi.
Ma per resistere.
L'amore è il filo che si interseca con i nostri giorni.
E ci smebra la vita in segmenti irregolari.
Complica e devia.
E perfidamente lega.
Come in una foresta.
In un non luogo.
E desiderare è un pò essere immortali.
Divinamente umani.
Dei di carne,
con il cuore nel petto,
che tentano di vendicarsi della morte.
Non voglio essere amata, solo mangiata.
E poi nutrita.
Non voglio amore.
Ho solo fame.

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